Piemonte
Paitin di Pasquero Elia

Barbaresco Sorì Paitin Serraboella DOP/b

biologico
Vino rosso
Grandi botti di legno
Nebbiolo
delicato
medio
DOP/b
tannico
Karton 3er
2032
14 %
Parker: 94
Wine Spectator: 94
2019 , 150 cl

CHF 109.00

Descrizione

Negli ultimi anni i fratelli Giovanni e Silvano Pasquero-Elia hanno sottoposto la loro cantina a una totale revisione: i vigneti sono stati ristrutturati e la cantina è oggi una sapiente sintesi tra moderna enologia (parziale utilizzo di barrique in legno nuovo francese) e l'antica e radicata artigianalità. La favolosa opulenza di questo Barbaresco è originata in parte grazie allo scosceso vigneto di Paitin, completamente esposto a sud, e in parte alle rese rigidamente limitate. Così facendo Silvano e Giovanni raggiungono ottimi risultati anche in annate difficili e le annate più recenti lo dimostrano chiaramente: sono vini concentrati e ben definiti, dall'espressione univoca, fresca e vivace, potenti ma ben equilibrati e sostenuti da tannini maturi e morbidi. Sorì Paitin è già considerato uno dei nuovi portabandiera del Barbaresco – e tutto questo a prezzi ancora ragionevoli.

Si abbina con

Vitello

Informazioni sul produttore

Paitin di Pasquero Elia

Paitin è una delle più antiche cantine del Piemonte. Le prime bottiglie risalgono al 1893 e vantano fin dalle origini un largo consenso, venendo esportate anche oltreoceano. Il nome della cantina Paitin deriva dal nome del luogo in cui è stata costruita: la tenuta siede come su un trono al centro di una catena di colline sopra Neive, nel cuore della zona del Barbaresco. Una buona parte dei terreni si trova intorno alla cantina stessa. Paitin è ancora di proprietà della famiglia fondatrice ed è oggi gestita dai fratelli Giovanni e Silvano. Subito dopo essere entrati attivamente nell'azienda dei loro genitori, hanno iniziato ad interessarsi alla viticoltura sostenibile e rispettosa dell'ambiente a cui sono seguiti i primi tentativi. Questi hanno avuto un tale successo che l'intera azienda agricola è stata presto convertita alla produzione biologica. Le viti, che ormai hanno già sessant'anni, ne hanno beneficiato e permetteranno alle loro uve particolarmente pregiate e sane di maturare ancora per qualche decennio. Tuttavia, il lavoro amministrativo necessario per la certificazione della loro produzione è molto impegnativo. Il passaggio a una coltivazione naturale è andato di pari passo con la riconversione della cantina: si è passati da un'enologia scolastica e tecnologicamente avanzata a un lavoro concentrato nel minor numero possibile di interventi. La fermentazione, ad esempio, avviene tramite lieviti indigeni e i vini non vengono filtrati. Da quando le viti di Giovanni e Silvano sono tornate ad essere curate come ai tempi dei loro antenati, i vini si sono arricchiti di ulteriore finezza, con una ancor più netta espressione del terroir.

Giovanni e Silvano sentono fortemente il legame con la loro terra. Questo è certamente il risultato di una passione familiare e di una tradizione antica di cinque generazioni. I due fratelli conoscono ogni pietra e ogni vite della loro tenuta e grazie alla secolare esperienza sanno dove cresce meglio ciascuna varietà piantata. Sorì Paitin e Vecchie Vigne sono regolarmente tra i vini più premiati del Barbaresco. Giovanni e Silvano sono altrettanto abili quando lavorano la Barbera. Le differenze delle varie etichette prodotte sono dovute da un lato alla posizione dei vigneti e dall'altro alla durata dell'invecchiamento in botte.

Il Vigneto

Giovanni e Silvano Pasquero

Italia, Piemonte

1893