Toscana Montalcino
Castiglion del Bosco

Brunello di Montalcino DOCG/b

medio
biologico
Vino rosso
Barrique e botti di legno
Sangiovese - Brunello
fruttato
DOCG/b
vellutato
Karton 12er
2030
15 %
Falstaff: 93
Annata
Dimensione
2017 , 37.5 cl

CHF 34.00

Ritratto di vino

Le viti di Castiglion del Bosco beneficiano in particolare di due fattori, oltre alla buona esposizione a sud-ovest: 1. la posizione è fortemente esposta ai venti, il che facilita la viticoltura biologica. 2. il suolo è costituito da una massa compatta e ghiaiosa molto permeabile all'acqua, così che le viti si trovano costrette ad estendere le radici in profondità. Ciò favorisce un maggiore contenuto minerale nell’uva, e dunque arricchisce nettamente il vino che se ne ottiene. L’affinamento dura due anni, parte in barrique e parte in grandi botti di rovere. Il risultato è un vino di grande finezza, con un'espressione chiara e vivace. I tannini sono molto delicati e finemente integrati nella complessa struttura.

Si abbina con

Piatti asiatici piccanti, Riso

Informazioni sul produttore

Castiglion del Bosco

Castiglion del Bosco si trova immerso in un paesaggio che niente ha a che fare con il mondo moderno e i suoi tempi frenetici. È semplicemente un paradiso solitario, situato sotto la cittadina di Montalcino, raggiungibile solo percorrendo una strada sterrata di dieci chilometri. La sua storia risale ad un millennio fa, quando i Senesi costruiscono qui una fortezza a difesa della Val d'Orcia, una ricca zona agricola, oggi patrimonio mondiale dell'UNESCO. Questo accade intorno all’anno 1100, da cui il nome del Brunello di Montalcino Riserva «Millecento». Tuttavia, una necropoli rinvenuta nel «Fosso del Drago», ci riporta ancora più indietro, fino al tempo degli Etruschi. Il loro insediamento risale intorno a 750 anni a.C. Sorprendente, inoltre, scoprire che da oltre 850 anni la tenuta comprende immutati 2000 ettari di terreno, suddivisi in pascoli, campi di grano, oliveti, fitti boschi e vigneti. Dopo diversi passaggi di proprietà, anche in tempi recenti, Chiara e Massimo Ferragamo rilevano la tenuta, oramai un po’ trascurata, nel 2003. Nello stile della famiglia Ferragamo, per la quale la perfezione è l’unico obiettivo in qualsiasi loro progetto, l’azienda ha beneficiato di sostanziali ristrutturazioni e ammodernamenti. Oggi, oltre a un campo da golf, vi si trova un resort di prim’ordine e, naturalmente, una cantina attrezzata secondo gli standard più moderni, in grado di gestire la produzione biologica (non certificata) dei suoi 62 ettari di vigneti. Beppe Caviola, uno dei migliori enologi italiani, ha supportato Massimo Ferragamo nella ristrutturazione dei vigneti e nella costruzione dell’attrezzatissima cantina. Cecilia Leoneschi dirige oggi tutte le attività di vigna e cantina.

Il Vigneto

Chiara e Massimo Ferragamo

Italia, Toscana Montalcino

1967