Descrizione
I nostri vecchi amici Alessandro e Claudio Gini (Soave Classico, Amarone e Valpolicella Scajari) ci hanno sorpreso durante la nostra visita estiva con un nuovo grande spumante: il Camillo Metodo tradizionale. Hanno imbottigliato il vino nel 2013 secondo il metodo di fermentazione in bottiglia champenois, ma invece di provocare la fermentazione con l'aggiunta di zuccheri come con lo champagne e altri spumanti, hanno aggiunto al vino il proprio vino dolce, il Recioto. Dal 2013, Camillo giace sui suoi lieviti. Matura più a lungo in questo modo, e il perlage diventa più fine. La sboccatura, ovvero la complessa ed elaborata rimozione del lievito, ha avuto luogo nell'estate del 2022. Il 2013 è stata un'annata formidabile e i fratelli Gini hanno potuto utilizzare le uve migliori: Chardonnay, Garganega e Pinot Nero provenienti dai vigneti di Scajari ad oltre 500 metri sul livello del mare, dove coltivano uve con metodo biodinamico. Grazie all'altitudine, alla perfetta maturazione delle uve e alla loro naturale ricchezza di estratti, il risultato è un vino di indescrivibile eleganza, profondità e complessa lunghezza aromatica. È il risultato di un hobby stravagante della famiglia Gini che lo produce solo nelle annate migliori piccolissime quantità. Il nome Camillo fa riferimento agli antenati dei fratelli Gini che, fin dal XVI secolo, coltivano la vite a Soave e sono stati soprannominati "Camillo" per distinguerli dalle altre famiglie omonime.
Si abbina con
Aperitivo, Frutti di mare
Informazioni sul produttore
Gini
Quasi nessuno incarna lo spirito della rinascita del Soave meglio della famiglia Gini, con sede a Monteforte d'Alpone. Il paese si trova ai piedi delle Alpi ed è considerato il centro della produzione del Soave. La zona di coltivazione di questo classico vino bianco italiano si estende sulle colline circostanti, fino alla Pianura Padana. Il fiore all'occhiello della DOC Soave proviene dalle colline, la zona conosciuta anche come “Soave Classico”. Il lavoro svolto manualmente è indispensabile, dato che i vigneti si inerpicano a volte su pendii molto ripidi. Froscà e Foscarin sono considerati i siti più prestigiosi. I fratelli Sandro e Claudio Gini sono qui proprietari di alcuni appezzamenti da cui ottengono vini Soave di grande concentrazione e statura.
La famiglia Gini coltiva la vite fin dagli albori del XVIII secolo. Sebbene l'avvento della meccanizzazione abbia fatto sì che venisse soppiantata la tradizionale coltivazione della pergola attraverso i più comuni sistemi a spalliera, i Gini sono rimasti fedeli al pergolato. Questo, con la sua chioma di foglie, protegge le uve dalla luce diretta del sole - un vantaggio che si rivela idoneo in un’epoca di temperature medie sempre più alte. Il microclima più fresco così creato nel vigneto porta il vino a conservare la sua vivacità e il suo carattere. Le viti vecchie e ben radicate forniscono al vino una concentrazione minerale e aromatica insuperabile. Anno dopo anno, gli enologi Claudio e Sandro riescono a produrre vini magistrali, tra i più ricercati della regione.
La famiglia Gini coltiva la vite fin dagli albori del XVIII secolo. Sebbene l'avvento della meccanizzazione abbia fatto sì che venisse soppiantata la tradizionale coltivazione della pergola attraverso i più comuni sistemi a spalliera, i Gini sono rimasti fedeli al pergolato. Questo, con la sua chioma di foglie, protegge le uve dalla luce diretta del sole - un vantaggio che si rivela idoneo in un’epoca di temperature medie sempre più alte. Il microclima più fresco così creato nel vigneto porta il vino a conservare la sua vivacità e il suo carattere. Le viti vecchie e ben radicate forniscono al vino una concentrazione minerale e aromatica insuperabile. Anno dopo anno, gli enologi Claudio e Sandro riescono a produrre vini magistrali, tra i più ricercati della regione.
Il Vigneto
Claudio e Sandro Gini
Italia, Veneto
1980