Toscana Centrale
Castello dei Rampolla
Chianti Classico DOCG/bd
CHF 31.00
Descrizione
La via che porta al Castello dei Rampolla si snoda su una strada sterrata piuttosto dissestata; non è percorribile da coloro a cui piace correre in autostrada e, se a piedi, si deve affrontare un po’ di fatica sotto il sole per lo più cocente. Una volta arrivati al Castello, nonostante la mancanza di segnaletica, può succedere che nessuno apra la porta, visto che Maurizia lavora molto in vigna, cosa che accade quasi sempre con il bel tempo, mentre i lavori in cantina sono riservati per le giornate grigie. Oppure è semplicemente irraggiungibile, con i suoi numerosi figli in affido nella casa colonica che ha allestito come casa per bambini. Maurizia e suo fratello Luca sono responsabili dell'azienda dal 1994. Dal 1994 al 1998 hanno gradualmente convertito la coltivazione della vite in metodi biodinamici, con evidente successo. Maurizia fa notare che dietro a questa scelta non ci sono chissà quali grandi ambizioni o progetti: la biodinamica in realtà non è niente di nuovo e quindi niente di spettacolare. È la saggezza della gente che ha sempre vissuto con e nella campagna.
Si abbina con
Informazioni sul produttore
Castello dei Rampolla
I di Napoli-Rampolla sono tra i più antichi proprietari terrieri della Toscana. La famiglia ha però iniziato a occuparsi di viticoltura solo a partire dal 1965 e la prima annata è stata imbottigliata nel 1975. Alceo di Napoli è stato il primo nel Chianti a piantare il Cabernet Sauvignon di Bordeaux con l’intento di produrre nuovi tipi di vino, ma anche per condurre il Chianti tradizionale in una nuova, fortunata dimensione. Dal 1994 sono responsabili dell'azienda di famiglia i figli di Alceo, Maurizia e Luca. Uno dei primi interventi apportati da Maurizia e Luca è stata la conversione, ultimata nel 1998, all'agricoltura biodinamica. Ad oggi non hanno tuttavia richiesto la corrispondente certificazione. I due fratelli hanno però ridotto notevolmente il numero delle varietà allevate e si sono concentrati sulle rese provenienti dalle loro migliori posizioni, tutte nelle immediate vicinanze del Castello dei Rampolla. L'azienda ha presto ritrovato la strada del successo e ha saputo legare il proprio nome alla storia della rivoluzione del vino italiano, che aveva contribuito a scrivere negli anni Settanta. Per quanto riguarda la biodinamica, Maurizia spiega che questa non è il risultato di un progetto ambizioso. Anzi, il concetto è molto semplice, essendo "l'attuazione della saggezza della gente che ha sempre vissuto con e nella campagna. La fai, ma non ne parli.” Chiunque visiti il Castello rimarrà stupito dalla sua bellezza e dalla semplicità con cui si lavora in cantina. Colpisce senz’altro il fatto che i vigneti abbiano tra gli 8.000 e i 10.000 ceppi per ettaro e che ogni vite doni pochissima uva. Questo porta la pianta ad aumentare la sua resistenza e a concentrare la sua energia nei grappoli.
Il Vigneto
Maurizia e Luca di Napoli
Italia, Toscana Centrale
34 ha
80 000 bottiglie
1965