Descrizione
Le vigne della famiglia Benanti sono piantate sulla roccia lavica dell'Etna, rivolta a est verso lo Stretto di Messina, a un'altitudine compresa tra i 450 e i 900 metri sul livello del mare. I muretti a secco sostengono le terrazze e impediscono l'erosione, ma rendono anche il lavoro più arduo. Il lavoro manuale è infatti all'ordine del giorno in tutte le fasi della coltivazione della vite. Benanti si limita esclusivamente alle varietà autoctone. L'Etna Rosso è composto per l'80% da Nerello Mascalese e per il 20% da Nerello Cappuccio. Dopo la vendemmia manuale, il vino fermenta a temperatura controllata e, dopo venti giorni di macerazione, viene affinato in parte in vasche d'acciaio e in parte in barrique di rovere francese usate. Gli aromi sono freschi e fruttati, con note di frutti di bosco freschi. Al palato, gli accenti salati giocano con una morbida pastosità.
Si abbina con
Informazioni sul produttore
Benanti
Il bisnonno di Antonio e Salvino Benanti coltivava la vite sull'Etna già nell'Ottocento. È stato Giuseppe Benanti, un imprenditore di successo alla fine della sua carriera, a dare vita ad un nuovo progetto nella terra dei suoi antenati, guidato dall'amore per la sua vulcanica patria. Era il 1988 e la Sicilia era appena all'inizio del boom vitivinicolo. All’epoca il settore era incentrato su vini piuttosto semplici che ancora oggi costituiscono la maggioranza della produzione regionale. Non esisteva ancora una denominazione Etna DOC, né esisteva una cantina di riferimento. Con un forte spirito imprenditoriale, Giuseppe Benanti iniziò ad approfondire la questione, assunse un giovane enologo siciliano, chiese consiglio a famosi specialisti del nord Italia e decise di dedicare la seconda parte della sua vita interamente al vino. Acquistò e impiantò nuovi vigneti, resistendo alla tentazione di allevare varietà internazionali, concentrandosi ben presto sulle sole varietà autoctone. Grazie al successo ottenuto, nacquero sull'Etna nuove cantine autonome. Giuseppe Benanti ha aiutato molte di loro nelle fasi iniziali, potendo offrire il suo bagaglio di esperienze. In seguito è avvenuto il cambio generazionale: lo scettro è passato nelle mani dei figli di Giuseppe, Antonio e Salvino Benanti. I due fratelli continuano il lavoro avviato dal padre, con la stessa ambizione di produrre grandi vini da questo nero suolo vulcanico.
Il Vigneto
Salvino Benanti
Italia, Sicilia
1988