Descrizione
L'uva molto matura viene raccolta, messa in ceste e conservata per l'appassimento, al riparo dal vento e dalla pioggia. Verso febbraio e marzo, gli acini si sono ridotti quasi allo stato di uva passa: è il momento della pressatura, dopodiché il dolcissimo mosto viene travasato in barrique per la fermentazione. Questo processo si interrompe quando la gradazione alcolica raggiunge circa i 13° di volume. L’alto residuo zuccherino supporta l'intenso aroma di questo splendido nettare. Il bouquet è incredibilmente concentrato, ricorda le albicocche e i fichi secchi e le spezie.
Si abbina con
Formaggio blu, Pasticceria dolce
Informazioni sul produttore
Gini
Quasi nessuno incarna lo spirito della rinascita del Soave meglio della famiglia Gini, con sede a Monteforte d'Alpone. Il paese si trova ai piedi delle Alpi ed è considerato il centro della produzione del Soave. La zona di coltivazione di questo classico vino bianco italiano si estende sulle colline circostanti, fino alla Pianura Padana. Il fiore all'occhiello della DOC Soave proviene dalle colline, la zona conosciuta anche come “Soave Classico”. Il lavoro svolto manualmente è indispensabile, dato che i vigneti si inerpicano a volte su pendii molto ripidi. Froscà e Foscarin sono considerati i siti più prestigiosi. I fratelli Sandro e Claudio Gini sono qui proprietari di alcuni appezzamenti da cui ottengono vini Soave di grande concentrazione e statura.
La famiglia Gini coltiva la vite fin dagli albori del XVIII secolo. Sebbene l'avvento della meccanizzazione abbia fatto sì che venisse soppiantata la tradizionale coltivazione della pergola attraverso i più comuni sistemi a spalliera, i Gini sono rimasti fedeli al pergolato. Questo, con la sua chioma di foglie, protegge le uve dalla luce diretta del sole - un vantaggio che si rivela idoneo in un’epoca di temperature medie sempre più alte. Il microclima più fresco così creato nel vigneto porta il vino a conservare la sua vivacità e il suo carattere. Le viti vecchie e ben radicate forniscono al vino una concentrazione minerale e aromatica insuperabile. Anno dopo anno, gli enologi Claudio e Sandro riescono a produrre vini magistrali, tra i più ricercati della regione.
La famiglia Gini coltiva la vite fin dagli albori del XVIII secolo. Sebbene l'avvento della meccanizzazione abbia fatto sì che venisse soppiantata la tradizionale coltivazione della pergola attraverso i più comuni sistemi a spalliera, i Gini sono rimasti fedeli al pergolato. Questo, con la sua chioma di foglie, protegge le uve dalla luce diretta del sole - un vantaggio che si rivela idoneo in un’epoca di temperature medie sempre più alte. Il microclima più fresco così creato nel vigneto porta il vino a conservare la sua vivacità e il suo carattere. Le viti vecchie e ben radicate forniscono al vino una concentrazione minerale e aromatica insuperabile. Anno dopo anno, gli enologi Claudio e Sandro riescono a produrre vini magistrali, tra i più ricercati della regione.
Il Vigneto
Claudio e Sandro Gini
Italia, Veneto
1980